Freedomhouse e l'informazione italiana

Da più parti leggo e sento tg, blog e giornali parlare del declassamento dell’Italia da paese "libero" a "semi-libero" sui rapporti di freedomhouse….
Ora: sono contento che finalmente se ne parli, ma … sveglia!!!
L’italia è paese semi-libero (partialy free) dal 2004!
Certo, c’è stata una breve parentesi, ma…
Basterebbe guardare i rapporti (link), c’è pure scritto perché l’Itaila è stata declassata… Non ci crederete mai…
Ricopio (e traduco)

Status change explanation: Italy’s rating moved downward from Free to Partly Free as a result of high media concentration and increased political pressures on media outlets.


The country’s free and independent media institutions are threatened by government interference and the highest level of media concentration in Europe. This trend results from the 20-year failure of political administrations to reform the framework for independent journalism and access to information. In 2003, in response to calls for reform, legislators introduced the controversial so-called Gasparri law, which would have allowed increased cross-ownership of broadcast and print media. Critics asserted, however, that the bill was tailor-made to circumvent a court decision unfavorable to Prime Minister Silvio Berlusconi’s media empire, reversing a ruling that would have forced Berlusconi’s company to convert its station, Rete 4, to less-profitable satellite television. The bill was approved by parliament but vetoed by President Carlo Ciampi in December. In response, Berlusconi signed a decree allowing Rete 4 to continue terrestrial broadcasting until April 2004. Claims of government interference in reporting have increased. For example, some journalists complained that coverage of Berlusconi’s controversial comments to the European Parliament in July had been deliberately "softened and cut." The editor of Corriere della Sera, the major daily, resigned in May amid allegations that he was pressured to quit due to his tense relations with government officials. A journalist in Sicily was attacked by unidentified men in August after publishing articles about local drug trafficking, and shots were fired at the home of a journalist in Sardinia who also appeared to be targeted because of his work. Berlusconi’s substantial family business holdings control the three largest private television stations and one newspaper, as well as a significant portion of the advertising market. As prime minister, he is able to exert influence over public-service broadcaster RAI as well, a conflict of interest that is one of the most flagrant in the world. However, the concentration is considerably less in the print media, which continue to be critical of the government.

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Ragioni del declassamento: Il rating dell’Italia è stato declassato da libero a parzialmente libero per l’alto livello di concentrazione (di proprietà) dei media e le accresciute pressioni politiche sui media.

I media indipendenti del paese sono minacciati dall’interferenza del governo e dal più alto livello di concentrazione [di proprietà] in Europa. Tutto questo è il risultato di un ventennio di politiche fallimentari sul versante delle riforme per un gionalismo indipendente  e per il libero accesso all’informazione.
 Nel 2003, in risposta ad una sentita esigenza di riforma, il legislatore introdusse la c.d. e controversa "legge Gasparri", che avrebbe autorizato ed avrebbe dovuto permettere l’incrocio da un punto di vista di proprietà di giornali e televisioni.
I critici sostennero ad ogni modo, che la legge fosse confezionata per aggirare una sentenza della corte [costituzionale] sfavorevole all’impero mediatico del  primo ministro Silvio Berlusconi. In base a questo pronunciamento infatti, l’azienda di Berlusconi avrebbe dovuto mandare sul satellite (meno profiquo commercialmente) una delle sue reti, rete4.
La legge [Gasparri] venne approvata dal parlamento, ma respinta da Ciampi a dicembre. Per tutta risposta, Berlusconi firmò un decreto che permetteva a rete4 di continuare a trasmettere in terrestre fino ad aprile 2004. Si segnalarono ulteriori pressioni del governo sui media. Ad esempio, alcuni giornalisti denunciarono che la copertura sulla controversia di Berlusconi al parlamento europeo [per gli smemorati n.d.r.] a luglio fu oggeto di deliberati  "tagli ed accomodamenti". Il direttore del Corriere della sera, il primo giornale del paese, si dimise a maggio tra il sospetto di essere stato costretto alle dimissioni per i suoi atriti con il governo. Un giornalista in sicilia fu aggredito da ignoti ad agosto dopo aver pubbilcato dei pezzi su di un locale giro di droga, e colpi di pistola furono sparati contro la casa di un giornalista in Sardegna, apparentemente a causa del suo lavoro.
La famiglia berlusconi controlla le tre più importanti televisioni ed un giornale, così come una rilevante porzione del mercato pubblicitario. Come primo ministro, Belrusconi può anche  esercitare un influenza sul servizio pubblico, la RAI, in un conflitto di interessi tra i più evidenti del mondo.
Ad ogni modo, l’accentramento e significativamente inferiore nella stampa, che contiua ad essere critica nei confronti del governo.

La nostra anomalia è sempre lì, purtroppo…

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